Don't be a Drag, Just be a Queen !
State camminando per strada e il vostro sguardo incrocia una persona, non sapete chi sia, ma vi soffermate a guardarla e dentro alla vostra testa rimbomba un’unica domanda: “E’ un uomo o una donna?”. A quanti è capitato? (e non fate finta che non sia così…) E sapete perché accade? Un po’ perché la curiosità fa parte di noi, ma anche perché il fascino dell’androgino pervade la nostra cultura e da anni ne siamo affascinati senza nemmeno rendercene conto. Potete dire che schifo, oppure rimanere a bocca aperta, ma la confusione tra i generi è altamente sexy e sessualizzata. Di certo non passa inosservata.
Nel nostro immaginario collettivo un evento è stato determinante. Era il 1984, sul palco dei Grammy Awards salivano tre artisti che hanno cambiato la storia della musica e del nostro modo di vedere le cose: Boy George, Annie Lennox e Micheal Jackson. Da quel momento la musica, la televisione, la moda non sono più state le stesse e abbiamo assistito al predominio dell’androginia sui sessi, della relatività sul classico pensiero binario. Un uomo poteva essere una donna. Una donna poteva essere un uomo. Un nero poteva diventare bianco.
Una cultura questa del gender bender, del mix tra i sessi, nata proprio dalla cultura gay, quell della strada, quella afroamericana, che negli anni ’80 si nascondeva nelle House Ball, unico luogo sicuro per gay e trans, dove dar sfogo a tutta la propria creatività. Dentro a queste discoteche antelitteram della New York di quell’epoca, hanno preso vita mode come il voguing (ripreso da Madonna), come l’arte del travestimento, dell’essere delle vere regine anche se all’anagrafe si era nati uomini (oggisi canta “don’t be a drag just be a queen”).
Abbiamo così capito che una donna non è solo una minigonna e che un uomo non vive solo con la cravatta addosso. Dai cantanti, dalla moda, dalla tv, dal cinema, dalla pubblicità abbiamo imparato a mettere in discussione noi e quello che ci circonda. Abbiamo scoperto che gli smookey eyes su un uomo sono intriganti e che una donna rasata può essere sensuale più di Demi Moore. Abbiamo capito che l’arte, non solo quella che sta ne musei, ma l’arte quotidiana, l’arte di essere noi stessi è fatta di contrasti, di opposti, di maschile e femminile.
Quello che da secoli dall’altra parte del globo si chiama Yin Yang e crea equilibrio nell’universo.
